“The Jewel in the Crown” e il diamante Koh-i-Noor.
Al tempo della Regina Vittoria l´India fu definita “The Jewel in the Crown“, il Gioiello nella Corona, ovvero il bene più prezioso dell´Impero Britannico, diventando la fonte più importante della potenza inglese.
Recentemente il governo indiano ha deciso di avviare una campagna per rivendicare un gioiello celebre e molto prezioso che si trova nella Corona Inglese.
La storia si fa interessante…
Il diamante Koh-i-Noor
Koh-i-Nohr, in lingua persiana significa „Mountain of Light“.
Si tratta del diamante Koh-i-Noor, un celebre diamante bianco del perso di 105,602 carati e del valore di circa 140 milioni di euro, che fino a qualche tempo fa era noto come il più grande diamante al mondo.
Si trova in esposizione all´interno della Tower of London e è incastonato proprio al centro della croce maltese della corona di Elizabeth Bowes-Lyon, che la Regina Madre indossò in occasione dell´incoronazione di suo marito Re Giorgio VI nel 1937 e successivamente per l´incoronazione della Regina Elisabetta nel 1953.
I geologi non sono sicuri della data di estrazione, ma sappiamo con certezza che ne viene documentata l´esistenza come tesoro intorno al XIII secolo, anche se leggenda indiana narra che era conosciuto già da oltre 3 mila anni.
Il Koh-i-Noor sembra sia stato estratto nelle miniere delll´antica Golconda, nello Stato di Andhra Pradesh in India, quindi la dinastia Kakatiya, che deteneva il controllo di quei territori, decise di consacrare il diamante a una divinità hindu e lo collocó in un tempio dell´India meridionale come occhio di una murti.
La sua storia segue parallelamente la storia del Sud dell´Asia, passando di dinastia in dinastia e quindi nelle mani dei conquistatori.
Originariamente era un diamante di 793 carati, ma fu tagliato dapprima nel 1600 in una gemma da 186 carati e, poi, nel XIX secolo per adeguarsi allo stile europeo, nelle attuale dimensioni di 105 carati circa. Nel 1739 fu lo Shah di Iran ad attribuirgli nome „Mountain of Light“, ovvero Montagna di Luce e fu sequestrato dai Persiani durante un´invasione di Mughal in India. Quindi cadde nelle mani dei generali persiani, che divennero poi re dell´Afghanistan e del Rajah di Punjab che lo richiese come ricompensa per aver offerto rifugio al re afghano. Quindi nel 1813 il Koh-i-Noor divenne di proprietà dei Punjabi, anche noti come dinastia Singh, che governava il territorio di Sikh in Punjab. I Singh che entrarono in conflitto con la British East India Company, che rappresentava l´Impero Britannico. L´imperatore Ranjith Singh espresse il desiderio di restituire il diamante al Tempio di Jagannath in Orissa, luogo di culto sacro all´induismo, ma, alla sua morte a Lahore, nell´attuale Pakistan, l´Impero Britannico se ne impossessò attraverso la British East India Company che convinse l´erede Singh a donarlo alla Regina Vittoria nel 1850. L´anno successivo la corona Britannica fece allestire una speciale esposizione a Hyde Park dove il Koh-i-Noor fu esposto al pubblico e da allora il diamante appartiene al tesoro della Corona Inglese.
Una leggenda narra che solo le donne che fossero entrate in possesso del diamante avrebbero avuto fortuna nel loro regno, mentre gli uomini avrebbero avuto grandi sfortune: non a caso tutti i sovrani uomini che la possederono morirono poco dopo esserne entrati in possesso.
L`India rivendica il gioiello
Ora il governo indiano ha avviato una campagna per rivendicare lo storico diamante dal 105,6 carati! Dopo alcune esitazioni, sembra che il Ministro della Cultura indiano abbia annunciato di fare il possibile per avanzare la richiesta.
Per molti indiani il Koh-i-Noor è il simbolo dell´assoggetamento e dello sfruttamento che iniziò con la British East India Company nel XVII secolo e proseguì con l´accorpamento dell´India come colonia dopo un´insurrezione nel 1857 e si concluse con l´indipendenza e la divisione delll´India nel 1947.
A fine dello scorso anno una lobby di imprenditori e attori indiani ha iniziato a raccogliere fondi per una nuova petizione da depositare presso la High Court Indiana decisi a citare in giudizio proprio lei, la Regina Elisabetta, che sarebbe la attuale proprietaria del diamante Koh-i-Noor.
Inoltre secondo giornalisti e riviste varie, sembra che gli avvocati britannici incaricati dalla lobby di seguire il caso, basino la loro difesa sullo Shoah Act o Stolen Art Restitution Act, che conferisce alle Istituzioni in Inghilterra e in Scozia il potere di restituire tutte le opera d´arte rubate.
In realtà non è neanche chiaro se sia realmente l´India lo stato che abbia il diritto di eredità sul diamante in questione, dal momento che il territorio dove sorgeva l´antico Regno Punjab, conquistato dall´Inghilterra nel 1849, è oggi proprietà del Pakistan. Gli stessi Iran e Afghanistan possono rivendicare di essere gli ultimi nella sequenza dei successori.
Quindi la storia non finisce qui…